FINALMENTE UN CAZZO GIOVANE E DURISSIMO! - 2^ puntata - Savona - Valle D Aosta Trasgressiva

FINALMENTE UN CAZZO GIOVANE E DURISSIMO! - 2^ puntata - Savona - Valle D Aosta Trasgressiva

Quando ha bussato alla porta, ho aperto con finta indifferenza. - Ciao! Entra pure... Lui, un po' timidamente, si è avvicinato e ci siamo baciati sulle guance. Era bello, magro, alto almeno 1,83 m., con capelli corti nerissimi e la pelle olivastra tipica del paese dei suoi genitori: il Marocco. Aveva 18 anni, era nato in Italia e ovviamente parlava perfettamente la nostra lingua. - Posso offrirti un caffè o un bicchiere di... Scusa, dimenticavo che voi non potete bere alcolici... - Tranquilla... nessun problema... io sono italiano al 100%. Un bicchiere di vino o di birra va benissimo, grazie... Seduti sul divano, abbiamo acceso una sigaretta e parlato dei suoi studi al liceo e del mio matrimonio. Continuando in maniera sempre più disinibita, bicchiere dopo bicchiere, gli argomenti di conversazione andavano sempre più incontro alle rispettive attività sessuali. A un certo punto, per rompere definitivamente il ghiaccio e mettere alla prova il mio essere e sentirmi donna gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto vedermi nuda. Complice il vino, la mia mente era impazzita. Immaginavo come stavo svendendo il mio corpo di fronte a questo ragazzo e come uno della sua età poteva desiderare ed eccitarsi con una donna più vecchia di quasi 30 anni. Mi sono alzata con uno sguardo leggermente perverso e, lentamente, ho improvvisato uno strip-tease. Slacciata la camicetta e levata la gonna, sono rimasta in reggiseno e mutande. Mohad era letteralmente fuori di testa e i suoi jeans faticavano a contenere il suo uccello giovane e già durissimo. Mi sono avvicinata in modo prudente, come una cameriera. Nessuno di noi ha detto una parola, mi piaceva essere quasi nuda, sentire il suo desiderio. - Sei... sei una donna meravigliosa... Abbiamo iniziato a baciarci, eravamo entrambi in piedi, abbracciati. Le sue mani scivolavano su tutto il mio corpo, sui seni, con una timida e tremante lussuria. Ho appoggiato la mia mano sui suoi pantaloni e ho sentito il suo cazzo duro pulsare con impazienza. Mi sono messa in ginocchio e gli ho abbassato slip e calzoni, sfiorandolo con le labbra. Gli ho insalivato il glande scuro con attenzione, non avevo mai visto un membro circonciso così da vicino. Non era sensibile sul frenulo come quello di mio marito, il frenulo non c'era, era liscio, venoso, diverso, più cattivo. CONTINUA

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